Deceuninck-QuickStep, il direttore sportivo Brian Holm guarda al 2020: “Nessuno sarà in grado di sostituire Gilbert, lui era il lupo alfa”

Il 2019 è stato un anno ricco di successi e soddisfazioni per la Deceuninck-QuickStep, che ancora una volta è stata la squadra più vincente dell’annata e si è aggiudicata la classifica a squadre dell’UCI WorldRanking. Ora lo squadrone belga guarda alla nuova stagione con diverse novità per quanto riguarda il proprio organico. Infatti, nel 2020 cambieranno squadra corridori del calibro di Elia Viviani, Philippe Gilbert ed Enric Mas che negli ultimi anni hanno portato numerose e prestigiose vittorie al team. Il Wolfpack ovviamente punterà a ripetere le ultime straordinarie annate, scommettendo anche sulla crescita dei tanti giovani di talento che sono a disposizione del team.

“Se possiamo ripetere i successi del 2019? Bella domanda – ha detto il direttore sportivo Brian Holm a VeloNews – Un anno del genere, con Phil (Gilbert, ndr) che ha vinto la Roubaix, è stato qualcosa di eccezionale. Un leader non solo punta alla vittoria, ma motiva anche i giovani. Michael Morkov può farlo, ma non sarà mai come Gilbert. Abbiamo bisogno di nuovi leader nella squadra. Ma sostituire davvero Gilbert? Nessuno può farlo, lui era il lupo alfa“.

La squadra belga non ha sostituito Philippe Gilbert con nessun corridore con le sue caratteristiche, ma dovrebbe ingaggiare Sam Bennett, dopo il suo burrascoso divorzio dalla Bora-hansgrohe: “Sarà interessante con Bennett – ha continuato – Può superare anche brevi salite. È la prima volta in molti anni in cui lavoreremo con uno sprinter che non ha bisogno di quattro o cinque uomini per supportarlo. Potrebbe vincere la Milano-Sanremo. Penso che potrebbe vincere quasi tutte le Classiche sul pavé, la Parigi-Roubaix, il Giro delle Fiandre, la Gent-Wevelgem. Bennett è come Sean Kelly. È molto più di un normale velocista. E poi con Alaphilippe, Asgreen, Jungels e Lampaert intorno a lui, sarà interessante. Ora sta bene e nessun corridore che viene qui peggiora”.

Infine ammette che il team manager Patrick Lefevre è l’elemento decisivo per i successi della squadra: “Continueremo nello stesso modo nelle gare a tappe. Nei primi giorni spingeremo, ma se si inizia a perdere tempo, ti rialzi e perdi più tempo e vai a vincere le tappe, è così che facciamo. Nessuna gara è troppo piccola, iniziamo sempre una gara per vincerla. Questa cultura viene dall’alto. Lo spirito che abbiamo proviene da Patrick, è il padrino della squadra, comprende e supporta lo staff al 110 percento, come i suoi figli. Patrick ci farà muovere, anche senza Gilbert”.

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